martedì 10 aprile 2018

Symposium 2018: il ricordo di Claudia...

Se non fosse per Tatiana…
che mi convincerebbe ad iscrivermi anche ad un simposio di allevatori di bachi da seta;
se non fosse per Mirella…
che mi propone con kayak a doppia trazione un esperimento ortopedico di resistenza meccanica di un polso plurifratturato, plurioperato e convalescente;
se non fosse per Anna e Adriana…
che per attraversare la Sardegna mettono a disposizione potenti mezzi terrestri come l’affascinante e indimenticabile Mandalino, camperino Volkswagen sapientemente “bricolaggiato” per affrontare il Viaggio Parallelo,
se non fosse per Grazia e Simona…
compagne di mille pagaiate,
io a Genova non sarei proprio arrivata e invece ci arrivo… un po’ perplessa.

Claudia e Mirella sul doppio di Canoaverde!

Un simposio al femminile mi sembra un voler sottolineare le differenze anziché trovare punti di contatto. Però bisogna ammettere che le differenze ci sono. Equilibrio e forza fisica, solo per citarne due (pro e contro) e poi… la pipì.
Ecco che arriva Elke: campionessa di “balancing”, sembra l’insegnante ideale per conciliare minzione, kayak e conformazione anatomica femminile. Porta con sé imbuti, tubi, sacche e spugne. Grande viaggiatrice con un C.V. canoistico invidiabile sembra un po’ “sprecata” per tale lezione, ma, sarà l’età, sarà che bevo molto (molta acqua… intendo!), la tematica non va sottovalutata.
E poi c’è la questione del sorriso: il sorriso del mare.
In realtà il mare più che sorridere sghignazza allegramente sputacchiando qui e là onde e schiuma bianca sopra un porticciolo troppo piccolo e debole per opporsi a tanta esuberanza.
Insomma, neanche Chiaretta riuscirebbe ad influire più di tanto sullo stato emotivo del mare. Che sorrida o che sghignazzi starà sempre bello comodo in zona di confort. Peggio per lui… non imparerà mai niente!
Pochi sorrisi, ma grande mobilità nelle bocche del venerdì sera intente a divorare una magnifica cena in un intervallo temporale in proporzione di almeno 1 a 100 con il tempo passato in cucina da Cetti e Luisa.

Le due amiche durante una pausa pranzo: quando si dice che le dimensioni non contano!

Poi le bocche si fermano e finalmente sorridono. La mia dopo il  sesto piatto di caponata siciliana e la terza fetta di pandolce genovese!
Sorriso, a volte a denti stretti, delle organizzatrici, sempre pronte a rispondere a tutte le domande… anche le più bizzarre. Come sapienti giocatori di master mind, in una situazione logistica un po’ complicata, gestiscono la composizione delle stanze e la sistemazione degli elementi di maggior impatto sonoro notturno in apposite sale macchine.
Chi veramente sorride è il pornofonico (*) bellissimo Mammut assieme alle sue amiche, forse perché Tati non riesce a portarle a bordo!
(*) (vedi rubrica “arricchiteilvostrovocabolario con Tatiyak”)
Magnifico il sorriso di Barbara che aumenta l’allegria dell’improvvisato Circolo Ricreativo “Il Nuraghe”, folta rappresentanza isolana con qualche infiltrata “continentale” riunito nella sala TV.
Pochi i sorrisi durante le lezioni di navigazione. Siamo troppo concentrate e l’attenzione è massima quando Tatiana spiega che quel segnale fatto come una lettera O è ovviamente Est perché ricorda il sole, ma non quello che tramonta, quello che sorge. Non paga, davanti a volti inebetiti ma sempre attenti, ci illustra il capriccioso andamento delle maree  con un mandarino lunare che ruota attorno al nostro pianeta arancia.
Sorride Anna che ci insegna a condurre il gruppo. Lei sorride sempre. Non so se raggiunga i massimi livelli di Tati (l’unica persona che sia riuscita quasi ad affogarmi facendomi ridere sott’acqua), ma immagino che le sue lezioni in acqua siano magnifiche. Ci parla in catalcastiglinglese e ci si capisce perfettamente!
Sorride anche Jannie, maestra di paddleyoga che sembra divertirsi a vedere mucchi di gambe e braccia aggrovigliati alle pagaie, schiene indolenzite che sembrano avere raggiunto nella loro forma una fissità eterna e che invece miracolosamente mutano e si piegano obbedienti ai suoi comandi.

Grandi sorrisi alla fine della prima sessioni in acqua: Claudia in basso con Duska, Adriana, Mirella e Rossella!

Mariella, e tu? Tu non devi sorridere e tanto meno ridere… soprattutto mentre Chiara cerca di farci capire come sia possibile rianimarti strappandoti ad una morte che ogni minuto diventa più probabile. Brava Chiara!
Sono perplessa...
Sono perplessa per le parole scritte nero su bianco dal chirurgo che mi ha operato e che, probabilmente senza neanche sapere come è fatto un kayak, mi ha vietato di pagaiare. Non voglio piegarmi a tanta tristezza e nel doppio di Cetti, Mirella ed io procediamo senza alcun problema. Tatiana osserva e suggerisce, Stefania approva.
Il tempo passa in fretta e così mi ritrovo con Rossella a guardare gli orari dei treni e solo la sua saggezza mi spinge alla prudenza che mi fa arrivare puntuale al mio aereo per Cagliari.
Lascio il simposio con due giorni di anticipo e son perplessa, perplessa per questa scelta che troppo presto mi porta lontano dalle amiche di vecchia data e da quelle nuove.
A quando il prossimo simposio?
                                                                                                                   Claudia

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