Chiaretta Aldeni
Ho cominciato ad andare in fiume circa sette anni fa, ma solo da cinque ho fatto alcune esperienze in acque bianche fino al terzo grado. Canoisticamente parlando mi ritengo poco più che una principiante. Da due anni pratico rafting in una squadra master femminile ( a questo proposito ci sono posti liberi se qualcuna con più di 40 anni vuole provare...!!) e nel mare soffro il mal di mare! Sarà che sono nata sul fiume e come pesce d'acqua dolce soffro l'onda lunga...
Ma non voglio arrendermi e i giorni del symposium me li voglio giocare tutti.
Ritengo il fiume, e l'acqua in generale, il più grande maestro di vita
Di mestiere faccio la psicologa/ psicoterapeuta e la formatrice.
Ho due specialità, ma soprattutto ho una formazione specifica nel trattamento di persone pluri-traumatizzate (abusi, maltrattamento, vittime di terrorismo, lutti traumatici...tutta roba leggera :-). Mi occupo di psicologia dell'emergenza, coordino gli psicologi dell'unità di crisi della provincia di Bergamo e ho fatto tanti interventi nelle maxi emergenze dei terremoti. Faccio parte dell'albo dei formatori dell'ASL di Bergamo.
Il mio intervento programmato per la prima serata del symposium si focalizza sulla spiegazione dei meccanismi di risposta alla paura, della loro funzione, di come possiamo riconoscerli e quindi gestirli; come ci si rapporta a una persona in stato di shock, come funzionano i neuroni specchio… tutto spiegato in modo semplice e facilmente fruibile da chi ascolta.
Da qui il titolo dell’incontro: “Il canoista e l'acqua: Red & Toby, nemici-amici!"ovvero la gestione delle emozioni in situazioni non ordinarie (qualcuno le definisce in ambiente ostile, ma a me non piace: quelli ostili siamo noi, non l'ambiente!).
C'è poi un discorso legato alla gratitudine e alla benedizione dell'acqua a cui tengo molto.
Masaru Emoto è uno scienziato giapponese morto tre anni fa, che ha messo a punto la tecnica di fotografare i cristalli dell'acqua scoprendo così che l'acqua non solo ha memoria, ma è anche estremamente sensibile ai pensieri, alle emozioni e alle parole che le rivolgiamo. Nell'acqua c'è la memoria di offese, aggressività... e se noi mettiamo altra memoria fatta di amore, gratitudine, compassione, questa memoria farà il giro del pianeta. L'acqua è vita e lei contiene la memoria di tutta la nostra vita, proprio come il DNA, è un vero e proprio essere vivente.
In questo fase di grande accelerazione e cambiamento per l'umanità, proteggere e benedire l'acqua vuol dire proteggere e benedire la vita. Penso alla potenza di questa " preghiera" fatta da un gruppo di donne con il cuore aperto e con l'intento di benedire la vita!! Il nostro pianeta, la nostra grande madre ne ha estremo bisogno ora, e se riconosciamo che noi siamo UNO con il tutto sappiamo che l'umanità non può salvarsi se non si salva lei.
Sono stati fatti studi importanti a sostegno dell'importanza del nostro atteggiamento verso l’acqua.
Quel che possiamo fare al symposium è semplicissimo: usare una manciata di minuti per ringraziare l'acqua e benedirla con parole semplici e con grande amore, tutte insieme!
Nessun commento:
Posta un commento